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Sh-ort-akespeare

La piu’ grande riscrittura che si possa fare delle parole di Shakespeare è da sempre il trasporre il suo teatro sul grande schermo, rendendolo fenomeno pop e avvicinandolo al pubblico di qualsiasi età ed estrazione sociale.

Cinquanta anni fa vedevamo per la prima volta Romeo e Giulietta per la regia di Franco Zeffirelli, una sorta di precursore del filone “pop-Shakespeare”. Immortale perché rimasto per sempre giovane ed eternamente giovane in quanto specchio fedele di una epoca, di un nuovo modo di sentire la giovinezza e la sua forza rivoluzionaria.

Venticinque anni fa abbiamo ammirato Molto Rumore per Nulla, il gioiello cinematografico della nuova élite del cinema inglese che in quegli anni si affermava in tutto il suo splendore: Kenneth Branagh e Emma Thompson in una splendida estate italiana (o toscana, per essere ancora più precisi), a raccontare i pungenti duelli verbali e l’amore tra Benedetto e Beatrice, un uomo e una donna che tentano di celare l’amore dietro le schermaglie e ci raccontano la profondità di essere uomini e donne.

Due grandi storie d’amore, due gioielli di cinema internazionale che hanno avvicinato a Shakespeare generazioni di giovani appassionati di cinema e di teatro.

Per celebrare questi due anniversari abbiamo ideato Sh-ort-akespeare- Assoli shakesperiani: tessere di mosaico teatrale filmate in tempi e ambientazioni diverse, con regie e traduzioni multiformi, tutte però incentrate sulla visione shakesperiana delle vicende umane nelle sue piu’ varie sfaccettature e contrapposizioni femminili/maschili.

Nati per la manifestazione Shakespeare 2018, che celebrava appunto i due anniversari cinematografici sopra descritti, diventeranno dal 2019 presenza permanente nello Shakespeare Interactive Museum di Verona ideato da Casa Shakespeare.

Il gruppo di lavoro di attori, attrici e registi che abitualmente collabora con la Sycamore T Company di Roma ha creato una perfetta sinergia di competenze professionali e artistiche ed entusiasmo creativo. di cui siamo molto fieri e orgogliosi.

JAGO – IO NON SON QUEL CHE SEMBRO (OTHELLO)

Per la serie Sh-ort-akespeare Alessandro Averone interpreta Jago in uno scenario insolito, divertente ed irriverente. Girato a Roma nell’Agosto 2018 ad Argot Theatre, con l’amichevole partecipazione di Gabriele Granito e Beatrice Messa, cinematografia di Alberto Basaluzzo, foto di scena Manuela Giusto

Note di regia

“Insieme a Riccardo III, Iago è senza dubbio il personaggio Shakesperiano
che preferisco. Non solo per il fascino che da sempre i cattivi esercitano su spettatori e lettori, ma anche perché in entrambi, ed in Iago soprattutto, la malvagità viaggia di pari passo con l’astuzia, con la capacità di trarre dalle deficienze altrui la propria forza. Nel caso di Otello ad esempio, a condannarlo alla perdita di tutto ciò che più ama, è principalmente lui stesso, la sua cieca gelosia, che gli impedisce di intravedere la trappola che Iago riesce a costruire intorno a lui al punto da renderlo incapace di credere alle parole della sola persona che lo abbia mai davvero amato.
Ho scelto di raccontare Iago nel momento in cui concepisce il suo piano, in
una sorta di flusso di coscienza in cui un pensiero genera il successivo, ed ho scelto di farlo attraverso la tecnica narrativa del piano sequenza perché mi sembrava fosse quella che meglio si sposava con questo tipo di monologo.
A questo si è aggiunta la voglia di “deformare” leggermente la vicenda attraverso la lente dell’ironia, del gioco, raccontando un Iago più vicino al nostro mondo. In fondo, i temi trattati sono universali ed eterni, e a ben vedere, cos’è Iago, se non una semplice comparsa nella storia del grande condottiero generale (e dunque regista) Otello?”

Alberto Basaluzzo

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BALIA – DOVE SEI? GIULIETTAAAAA (ROMEO E GIULIETTA)

Per la serie Sh-ort-akespeare e con la direzione di Alessandra Schiavoni, Caterina Gramaglia ci da la sua interpretazione follemente dark del personaggio della Balia di Romeo e Giulietta. Girato nell’agosto 2018 a Civico 54 di Roma, cinematografia Alberto Basaluzzo.

Note di regia

“Giulietta muore e cosa accade alla balia? 

L’ho immaginata sola, vagare tra le stanze disabitate della grande casa dei Capuleti. Correre avanti e indietro nella disperata ricerca della sua colombella, convinta di sentirne la voce, vederne la figura, ma e’ tutto frutto della sua follia, solo la sua follia. Il dolore e il senso di colpa la condannano a un’ altalena di straziante dolore. Tutto questo reso attraverso un montaggio sconnesso, apparentemente scombinato, e all’efficace interpretazione di Caterina Gramaglia.”

Alessandra Schiavoni

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BENEDETTO E BEATRICE – SE IO FOSSI UN UOMO
(MOLTO RUMORE PER NULLA)

Per la serie Sh-ort-akespeare Michele Cesari dirige e interpreta una delle scene piu’ famose di Molto Rumore per Nulla, con Giovanna Mangiu’ nei panni di Beatrice. Girato nel Castello Costaguti di Roccalvecce nel Gennaio del 2018, cinematografia di Alberto Basaluzzo, costumi di Annalisa Milanese.

Note di regia

“L’idea era di poter realizzare la regia di un personaggio femminile shakesperiano sicuramente tra i piu’ complessi mai scritti da Shakespeare; una sfida interessante soprattutto perché la parte brillante, pubblica di Beatrice va a coprire una sofferenza che di solito poi non viene mai davvero portata alla luce nelle varie messe in scena che conosciamo.  Ci si ferma ad una apparenza spiritosa, anche affascinante, che però non va incontro alla verità del personaggio. E proprio per questo suo dolore interiore, così abilmente nascosto, che Beatrice è un personaggio che avrei amato recitare;  specie in questa scena, che è un vero e proprio turbine di emozioni e stati d’animo, che nasce da un trauma non vissuto da lei ma che, inconsciamente, risveglia nel suo profondo la sua incapacità di venire a contatto con il suo vero Se, con la sua esistenza di donna in un tempo non amico alle donne, e che la porta a saltare repentinamente dalla scoperta dell’amore al suo rifiuto, alla rabbia per l’ingiustizia commessa, al dolore di non poter in alcun modo intervenire lei per ristabilire la verità, al disagio di sentirsi in qualche modo comunque sottomessa alle convenzioni e quindi debole quando non lo è. E’ una scena di grande dinamicità e complessità, in cui il Benedetto che interpreto è poco piu’ di una spalla, e lo schermo è “rubato” da Giovanna/Beatrice. Come è giusto che sia in questa rappresentazione complessa di sofferenza e vulnerabilità.”

M. G. Cesari

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OFELIA – OPHELIA’S MAD SONG (AMLETO)

Mimosa Campironi ha composto ed interpretato per la serie Sh-ort-akespeare la canzone della follia di Ofelia, ambientata in un giardino preraffaellita: una performance di grande raffinatezza con suggestioni indie. Cinematografia di Alberto Basaluzzo e Giovanna Mangiu’, fonico Enrico Furzi, girato Maggio 2019 agli studi di registrazione La Strada di Roma.

Note di regia

“Ophelia è un mistero. La sua pazzia è legata all’amore, negato, violato, perso, da parte di suo padre e del suo ragazzo: Amleto. La storia della pièce non è la sua, è quella del dolore dell’uomo della sua vita. Cosa le resta? Solo la voce della sua anima, poche scene in cui restituire al mondo il dietro le quinte della storia delle donne dimenticate dagli uomini tra gli oggetti delle case. Il suo canto è diventato immortale, così in questo breve lavoro ho cercato di mettere in musica le possibili sfumature del suo sentire.”

Mimosa Campironi

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ARIEL – INCANTESIMO CRUDELE (LA TEMPESTA)

Selene Gandini interpreta per Sh-ort-akespeare un frammento della Tempesta: Ariel, spiritello ribelle ma fedele a Prospero mago, racconta in che maniera ha realizzato l’incantesimo da lui ordinato e che ha portato alla separazione del resto dell’equipaggio della nave del re di Napoli da Ferdinando, il ragazzo destinato a Miranda, figlia di Prospero. Cinematografia di Alberto Basaluzzo, foto di scena di Giovanna Mangiu’, girato al Cantiere Teatrale di Roma,Maggio 2019.

Note di regia

“Ariel come spirito dell’aria ci trasporta in un mondo impercettibile, invisibile ai più, trasformando i nostri sensi, amplificando paure, desideri, illusioni. Dopo aver interpretato diversi fools shakesperiani, approdare all’isola di prospero e vestire i panni del suo spiritello non poteva che essere un sogno divenuto realtà. Mi è sembrato di aver raggiunto un momento importante del mio percorso attoriale. Ariel mi ha condotto lungo una strada mai definita. Uomo? Donna? Bambino? Bambina? Forse tutti insieme, forse nessuno. Cattivo? Buono? Triste? Arrabbiato? Ogni emozione doveva essere sviluppata sapendo che non ero umana, non ero portatrice di gesti concreti ma impalpabili e ancora sento il desiderio di interpretarlo per andare sempre più in profondità nella sua essenza.”

Selene Gandini

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LADY MACBETH – VIA, VIA SANGUE! (MACBETH)

Alessandra Schiavoni dirige e interpreta Lady Macbeth per la serie Sh-ort-akespeare, cinematografia Alberto Basaluzzo, Maggio 2019

Note di regia

“Via dannata macchia!

Macbeth rappresenta ancora oggi l’esemplificazione della decadenza umana legata alla sete di potere. I protagonisti compiono parabole discendenti: Macbeth, uomo coraggioso ed eroe vincitore per la sua Patria, trasmuta in un feroce e sanguinario assassino e la sua amata e solidale moglie, Lady Macbeth, assume l’aspetto incarnato delle forze oscure del male. L’epilogo per i due assassini, contrariamente a quanto da loro progettato, e’ tutto volto al senso di colpa che tormentandoli ne decretera’ la sconfitta. In questa versione filmica le Streghe sono rappresentate da bambini, la cui innocenza seduttiva mima i tratti subdoli del potere. Quando incontrano Macbeth lo incantano con giocoso candore. Hanno il volto dolce e piccole mani imbrattate di sangue, esattamente come Lady Macbeth, nell’ultimo atto della sua vita. Ipnotizzata davanti a una lavatrice, tenta ossessivamente di cancellare le macchie di sangue dalle mani come se fossero la sua coscienza insozzata. L’inconscio vince la spietatezza e la brama di potere, condannandola alla pazzia e spingendola a uccidersi.”

Alessandra Schiavoni

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AMLETO/HAMLET – TOBE/NONESSERE (AMLETO/HAMLET DOP)

Per la serie Sh-ort-akespeare Zoe D’Amaro dirige un intenso Michele Cesari nel piu’ famoso monologo shakesperiano, realizzato in lingua originale, Girato a Cantiere Teatrale – Roma Dicembre 2018

Note di regia

“Avevo affrontato già il personaggio come studio preparatorio di un progetto poi non realizzato. A due anni di distanza ho deciso di affrontare la sfida del linguaggio originale. Nel primo Amleto si è lavorato e si è andato in profondità nel dolore che provoca nell’essere umano la domanda essere o non essere – che comunque io non sento riferita al semplice interrogativo “vivere o morire?”. Anzi, direi che la vera domanda che Amleto si pone è: essere veramente nel momento presente, senza opporsi a tutto quello che la vita è, nel bene o nel male – e non per codardia ma per scelta di consapevolezza di ciò che la vita è – oppure indossare una delle tante maschere dell’Ego, e opporsi fino alla fine, anche con un gesto violento, a quello che si è veramente? Questo dilemma è, credo, veramente il fulcro del personaggio di Amleto, che talvolta viene scambiato per ignavia o per mera indecisione nell’agire, mentre è una dinamica molto piu’ profonda e universale.  Anche le due interpretazioni  sono per me in questo una il naturale sviluppo dell’altra: nella versione in italiano ci fu lo stare nel dolore, la pena che si prova nell’essere immobilizzati in una sofferenza come quella di prendere coscienza della dicotomia in cui si vive – ed è questo prendere coscienza che ci fa sprofondare nella inutilità del fare che ci rende, quindi, vigliacchi;  in quella inglese c’è stata una maggiore dinamicità nella interpretazione, legata anche al linguaggio shakesperiano stesso, una maggiore insofferenza a questo dilemma, un tentativo maggiore di risolvere la dicotomia e liberarsi dal peso della scelta a cui ci si sente chiamati. E tuttavia il dilemma resta nel finale anche qui, e forse la vera “vigliaccheria” è questa per Amleto: il non poter “essere” in piena e totale adesione al presente senza porsi tuttavia l’alternativa del “non essere” – tentazione facile dell’Ego e delle sue maschere”

M.G. Cesari

EDGAR – WHY BASTARD?

Un omaggio alla serie Sh-ort-akespeare da parte di Giulio Forges Davanzati, con il suo splendido Edmund da King Lear in lingua originale.